
Hiv e barbiere: una roulette russa?
- Marzo 13, 2018
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Da quando, nel lontano 1990, il mio barbiere usò una matita emostatica (non monouso) dopo un taglio di rasoi proprio sulla mia nuca. Sono perfettamente d’accordo con lei che quasi nessun barbiere rispetta i protocolli che per legge dovrebbe rispettare. Anche io ad esempio considero il portalama del rasoio potenzialmente a rischio contagio, per il semplice fatto che se c’è un taglio il sangue non finisce solo sulla lama, ma anche sul portalama.
E’ mia opinione che anche il pettine, se usato energicamente, possa “graffiare” il cuoio capelluto, con conseguenti microlesioni.
Sulla sterilizzatrice UV stendiamo poi un velo pietoso. Secondo me è stato solo un contentino legislativo, vista la quasi impossibilità pratica di prevedere per i barbieri attrezzature di disinfezione e sterilizzazione più efficaci. In genere in campo odontoiatrico (ma anche in altri campi) quel tipo di sterilizzatrice serve solo a mantenere sterili materiali che già lo siano.
Questo perché il potere di penetrazione dei raggi UV è abbastanza superficiale. Basta che vi sia una microgoccia di sangue su forbici o pettini perché il suo potere sterilizzante sia del tutto inefficace.
Del resto in qualsiasi protocollo di sterilizzazione è scritto che i ferri o i materiali devono essere PULITI prima di essere sterilizzati. Non mi pare che questo si faccia per forbici, pettini, spazzole e quant’altro. E non mi si venga a dire che siano stati effettuati studi clinici a lungo periodo dai quali sia risultato che le mie siano solo paranoie. Sfido qualunque ricercatore a impostare una ricerca sullo specifico rischio barbiere.
Chi sostiene che il rischio sia comunque nullo si basa su dinamiche studiate per altre situazioni a rischio, soprattutto sessuali o chirurgiche, non sul barbiere e sulle problematiche che ne derivano. Perciò anche i loro pareri sono frutto di ragionamenti traslati da altri scenari, non frutto di studi specifici. Almeno a me non ne risultano. Ma anche se si fossero fatti tali studi, non riesco neppure a ipotizzare che tipo di procedure abbiano usato, come abbiano selezionato le persone,ecc. ecc. Quindi siccome anch’io, per gli studi che ho fatto e la professione che svolgo posso ipotizzare facendo dei ragionamenti, sono del parere che la prudenza non è mai troppa.
Non mi fiderei, tanto per intenderci, nemmeno del rasoio elettrico. A meno che (tanto per fare un esempio di come la penso) uno studio sull’uso dei rasoi elettrici non mi dimostri che il contagio è impossibile al 100% (badi bene, al 100%, non al 99,99%. Non vedo infatti perché dovrei rischiare anche solo per lo 0,01%, se posso evitarlo.). Detto questo, le spiego come ho risolto il problema. Da quel giorno in cui usarono la matita emostatica, vado dal barbiere attrezzato di tutto punto. Ho comprato forbici, rasoio,pettine, spazzola (tutti professionali) e (ovviamente) matita emostatica, e ogni volta che vado gli faccio usare SOLO i miei attrezzi.
Il mio barbiere sa perfettamente che questo è l’unico modo per avermi come cliente. Per quanto riguarda il test, io lo feci, per togliermi dalla testa la preoccupazione. Lei si può regolare come meglio crede, ma se non riesce a stare tranquillo le suggerisco di farlo.